L’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ne ha per tutti: dalla Premier Giorgia Meloni, fino al generale Vannacci. Le parole.
Una lunga intervista a La Stampa per fare il punto sull’attualità politica italiana. Pier Luigi Bersani, ex segretario del Partito Democratico, ha avuto modo di dire la sua sulle recenti Regionali in Sardegna che hanno visto il campo largo M5S-Pd battere il centrodestra e il candidato scelto da Giorgia Meloni, ma anche sulla sospensione del generale Vannacci arrivata in queste ore.
Bersani, il commento duro sulla Meloni
Senza particolari giri di parole, Bersani ha subito ironizzato sul momento personale legati agli “insuccessi” della destra. L’ex segretario del Pd ha, infatti, detto: “Sono giorni pieni di soddisfazioni“.
“Man mano che si disvela questa destra, si vede che tipo di mucca nel corridoio è e sarà, perché questa destra non cambia. Pd, M5S, Alleanza verdi-sinistra e, se vuole, Calenda, devono capire che c’è un mondo più largo di loro che chiede di mettersi al servizio dell’alternativa. Non solo politica: ma sociale, civica, morale, democratica”.
Parlando della Regionali in Sardegna ma anche della vicenda delle manganellate della polizia sugli studenti e le visioni differenti tra gli alleati Meloni-Salvini-Tajani, Bersani ha detto: “(La Meloni ndr) ogni tanto si rende conto di dover aggiustare la comunicazione. Ma sa che effetto mi fa quando dice così? Me la vedo come travestita da nonna in Cappuccetto Rosso“.
Il problema del centrosinistra
Non mancano i passaggi legati al futuro della sinistra: “Il problema della sinistra? Siamo ad un passo dal poterlo superare. Ma guardi i dati: andiamo bene nelle città, spesso perdiamo ancora nella Sardegna profonda, come nell’Italia profonda. Continuo a dirlo, a modo mio: la sinistra deve frequentare di più i bar“.
Sulle alleanze tra Pd, M5S ed eventuali altri partiti: “Se si vuole fare un’alleanza, il punto di mediazione si trova. È l’inverso: viene drammatizzata la politica estera per sottolineare i distinguo, è la dimostrazione che ancora non si pensa sia il tempo di costruire l’alternativa”.